Maestà del viottolo romano

Il Viottolo Romano, traccia in confine comunale di sezione tra il Capoluogo e Casinalbo. Oltrepassato il canale di Corlo, la linea di demarcazione continua verso sud seguendo la Radici fino all’ incontro con la via Casali. In quell’estremo angolo nord-ovest di Formigine, col prospetto volto sul viazzolo Romano, una vecchiarda maestà, inclinata e corrosa dal tempo e dall’incuria, parrebbe voler testimoniare gesta o fatti remoti occorsi in quel luogo. Al suo interno il pilastro racchiude l’immagine del “Sacro Cuore di Gesù”. Tuttavia contemplando il suggestivo insieme, si ha l’impressione che non sia questo il titolo originario della maestà, anche se nulla si conosce in proposito. Ogni domanda che ci si pone quindi, intesa a far luce sul passato di questa maestà, resta senza risposta e, in merito, si possono avanzare solamente ipotesi. Forse la maestà venne eretta sulla base d’un’altra preesistente; forse fu innalzata quale punto iniziale o terminale dello stradello; o forse ancora a protezione di quanti attraversavano il canale a guado o tramite il ponte con rotabili. Alla totale mancanza di notizie al riguardo, contribuisce non poco l’esistenza d’un più famoso oratorio (detto del Cipollino), situato sullo stesso stradello, ma soggetto alla parrocchia di Casinalbo sotto l’invocazione del Santissimo Crocefisso. L’unica cosa certa – anche se non documentata – è l’antichissima origine della maestà, in ragione dell’etimologia dello stradello: “romano” del luogo: “Cipollino”; del ponte sul canale detto “di Sanguinetto”, nominato questo intorno al 1201, per una sconfitta subita dai modenesi ed opera dei reggiani. Tutte supposizioni, dalle quali però sempre emerge un unico dato: l’epoca remota in cui quel luogo fu teatro di avvenimenti antichi e conosciuti.